22 luglio 2009

Crimini e misfatti (W. Allen - 1989)


Trama

Due storie parallele si sfiorano nella società medio-alta borghese ebraica: un noto oculista, Judah, tradisce da anni la moglie per l'ex hostess Dolores, innamorata del medico e sull'orlo di una crisi di nervi, che arriva al punto di perseguitarlo e minacciarlo. Il documentarista Cliff Stern, deluso della sua vita e del suo rapporto coniugale, vede in Halley, che lavora nel mondo del cinema, la via d'uscita ai suoi problemi...

Da ricordare
- poche ma indimenticabili battute di Allen
- il personaggio dell'oculista
- il perfetto equilibrio della sceneggiatura nei profondi quesiti esistenziali che solleva
- le sequenze in cui Cliff porta al cinema la nipotina

Difetti
- il finale è un pò affrettato nel modo con cui l'oculista recupera la serenità d'animo
- peccato che Allen ci metta un pò del cinema americano, attenuando lo spirito europeo (Bergman, Truffaut, Rohmer) del film.

Giudizio: 8/10

21 luglio 2009

Niagara (H. Hathaway - 1953)


Trama
In visita col marito alle cascate del Niagara una moglie infedele progetta di ucciderlo con la complicità dell'amante, ma il marito le cambia le carte in tavola...


Da ricordare
- Le scenografie naturali delle cascate
- Il magnetismo della Monroe, i suoi abiti e le sue pose
- I percorsi turistici sulle passerelle accanto alle cascate e la fuga in motoscafo di J.Cotten

Difetti
- La trama è piuttosto affrettata e superficiale
- La perfetta acconciatura e il rossetto sempre a posto di Marylin (anche mentre dorme ed anche in ospedale)

Giudizio: 6,5/10

9 luglio 2009

The Dead (J. Houston - 1987)


Trama
Come il racconto (in Dubliners-Gente di Dublino, 1914) di James Joyce da cui è tratto (firma la sceneggiatura Tony Huston, figlio del regista), è una storia di grande semplicità che evita tutti gli stereotipi del suo genere: un pranzo post-natalizio nell'Irlanda del 1904 tra amici della buona società di Dublino – con oche arrosto, canti e discorsetti – sfocia in una inaspettata rivelazione e in una tormentata analisi delle varietà dell'amore...

Da ricordare
- La partecipazione emotiva del regista nella realizzazione del film, che sembra quasi supervisionato dallo stesso Joyce
- La contrapposizione fra la pacata e serena conversazione fra gli ospiti della festa, e l'inaspettato finale
- La semplicità della messa in scena, vuota di accadimenti ma estremamente reale e partecipata

Difetti
- Pressochè nessuno. Uno stacco musicale sull'esterno della casa nella seconda parte del film interrompe troppo bruscamente il clima sviluppatosi fino a quel momento. E' una cesura che dà fastidio.

Giudizio: 9/10

Chinese Box (W. Wang - 1997)


Trama
John, giornalista inglese residente da quindici anni ad Hong Kong, scopre di avere pochi mesi di vita a causa di una rara malattia del sangue. John è in segreto innamorato di Vivian e, di fronte a questa estrema situazione, decide di vivere liberamente la propria passione. Vivian, che si occupa di un bar karaoke, è preoccupata dal fatto che il suo fidanzato Chang non si decide a sposarla a motivo del suo torbido passato...

Da ricordare
- le scene della vita di Hong Kong, riprese con la telecamera del protagonista
- il particolare momento storico della città e la rezione degli studenti al regime cinese incombente
- l'atmosfera allucinata e post-moderna che caratterizza tutto il film
- l'interpretazione di Gong Li e di Jeremy Irons
- le musiche

Difetti
- Il personaggio femminile della ragazza con la cicatrice resta non del tutto motivato
- A tratti un pò decorativo
Giudizio: 7/10

La febbre dell'oro (C. Chaplin - 1925)


Trama
Il vagabondo, ingenuo e tenero cercatore solitario, sfida le avversità del rigido freddo del nord e incontra il rude mondo dei cercatori d'oro, animato dalla febbre di rivalsa che lo accomuna nell'impresa agli avventurieri, ai derelitti, ai fuggiaschi, alle donne che popolano questo universo selvaggio. La bufera lo coglie sulla via per il giacimento, spingendolo a cercare riparo nella capanna solitaria dove anche Black Larson, in fuga dalla legge, si è stabilito. Questi lo accoglie male e vorrebbe ricacciarlo nella tormenta, se non fosse per l'intervento di soccorso di Big Jim (in italiano Giacomone)...

Da ricordare
- Il perfetto equilibrio tra comico e drammatico
- La dimensione eterea e malinconica della solitudine
- Le straordinarie gag del ballo con i panini infilzati con le forchette e del ballo alla festa
- Il tocco gentile del regista nel narrare di "accompagnatrici" o nell'introdurre la morte di alcuni personaggi
- La poesia che pervade l'intero film

I difetti
- L'edizione italiana è rovinata da un commento audio che traduce quello di Chaplin presente nell'edizione originale, ma di cui si farebbe volentieri a meno

Giudizio: 9/10