26 giugno 2009

Mica scema la ragazza! (F. Truffaut - 1972)


Trama
Il sociologo Stanislao Prévine si reca in carcere per intervistare Camille Bliss, detenuta arrestata per omicidio. Vuole realizzare, intervistandola, un libro sulla criminologia femminile. Camille prende a raccontargli, senza esibizione alcuna, la sua intensa vita sessuale rivelandogli al contempo la sua passione per il canto...

Da ricordare
- Le interviste del sociologo alla ragazza e il loro opposto temperamento
- Il linguaggio scurrile della ragazza che viene depotenziato dalla sua ingenua semplicità
- I personaggi maschili
- L'interpretazione della protagonista
Difetti
- Nella seconda parte tende a ripetersi e perde di incisività
- I toni dei dialoghi sono sempre sopra le righe, perdendo di naturalezza
Giudizio: 6,5

23 giugno 2009

Look Both Ways (Amori e Disastri) (Sarah Watt - 2005)




Trama
Durante un weekend terribilmente caldo...Nick scopre di avere il cancro; Meryl è in lutto per suo padre; Andy, già infelice della sua vita complicata, viene a sapere che Anna, la ragazza con cui ha una storia occasionale, è incinta.Tutti e quattro sono alle prese con le brutte ed inattese notizie che cambieranno le loro vite, chiedendosi se il destino loro riservato sia qualcosa di meritato, se le brutte notizie siano una punizione, se abbiano addirittura un diritto alla felicità...

Da ricordare
- la colonna sonora
- qualche battuta divertente
- il ruolo che la morte riveste nella psiche dei personaggi e i disegni che raffigurano i loro pensieri

Difetti
- il film non decolla e alla fine subentra una certa noia e ripetitività
- la conclusione è troppo affrettata rispetto allo sviluppo dato sino a quel momento al tema del film
- il carattere di film a basso costo e indipendente strizza l'occhio ad una certa furbizia commerciale sull'onda di precedenti successi (ad es. Clerks o Once) in quel caso meritatissimi.

Giudizio: 5,5

13 giugno 2009

Colpire al cuore (G. Amelio - 1983)


Trama

La vicenda del film è imperniata sul rapporto di Emilio, un ragazzo quindicenne intelligente e sensibile, con suo padre Dario, professore all'Università di Milano. Al tema dei rapporti personali si intreccia quello drammatico del terrorismo italiano. Durante una loro visita alla nonna nella sua casa di campagna arriva una giovane coppia, Giulia e Sandro, lui allievo di Dario all'Università. Il padre, a contatto con i giovani, diviene allegro e brillante: Emilio, al contrario, silenzioso e schivo, li osserva e li fotografa. Lei appare intensa ed enigmatica, lui aggressivo ed inquieto. Qualche sera dopo, a Milano, Emilio è testimone di una scena sconvolgente: dopo un attentato dei terroristi ai carabinieri, un terrorista è rimasto a terra ucciso...

Da ricordare
- lo stile asciutto del film che lascia sullo sfondo il tema del terrorismo per analizzare quello di un padre e un figlio
- la chiusura di padre e madre rispetto alle richieste di comunicazione che il figlio lancia loro
- la lucidità e la determinazione che un quindicenne disperato può trovare in sè per salvare la sua immagine del padre

Difetti
- La figura di Giulia resta incompiuta nella seconda parte del film
- A tratti il film resta un pò freddo.

Giudizio 6,5/10

12 giugno 2009

Delicatessen (J.P.Jeunet, M.Caro - 1990)


Trama
In un luogo imprecisato della Francia (del futuro?), istigati da un dispotico macellaio, gli abitanti di un condominio diroccato attirano giovani disoccupati da sopprimere e da mangiare per gustare finalmente un po' di carne. Dalla trappola si salva l'ingenuo Louison, grazie all'amore della figlia del macellaio e all'aiuto di un gruppo di uomini-rana vegetariani che vivono nelle fogne...

Da ricordare
- la scena delle bolle di sapone
- la scena del materasso a molle
- la scena in cui Louison e la figlia del macellaio prendono un thè insieme
- il personaggio del macellaio e quello dell'uomo che vive fra le rane e le lumache
- la scenografia
- la poesia di alcune scene, che richiama la malinconia dei film di Chaplin.

Difetti
- Nella seconda parte il film perde di poesia e di efficacia
- A tratti la creatività della sceneggiatura sembra fine a se stessa.

Giudizio 7/10

8 giugno 2009

Days of being wild (Wong Kar-Wai - 1991 )



Trama
Hong Kong, anni sessanta: Yuddi è un giovane mantenuto dalla sua matrigna, una ex-prostituta, che non gli ha mai voluto rivelare la vera identità della madre naturale. Il vuoto emotivo creato dall'assenza di questa figura, lo induce a rapportarsi con le donne che incontra in una maniera disillusa, attraendo e respingendo l'amore delle sue amanti (una barista ed una ballerina) come se si trattasse di un gioco crudele, il cui esito è sempre lo stesso: l'abbandono, privo di ogni scrupolo nei riguardi dei sentimenti. Quando anche la matrigna lo lascerà , si recherà nelle Filippine per conoscere la donna che lo ha abbandonato pochi giorni dopo la nascita...

Da ricordare
- l'innamoramento delle donne per il protagonista
- l'innamoramento della guardia per una di queste donne
- l'amicizia fra il protagonista e un amico che tenta invano di emularne le capacità di seduzione
- l'incontro tra il protagonista e la guardia nelle filippine

Difetti
- la sceneggiatura diviene troppo frenetica nella parte finale e non tutti i passaggi appaiono ben sviluppati
- una maggiore caratterizzazione visiva dei personaggi avrebbe aiutato lo spettatore non fisionomista...
Giudizio 6,5/10

5 giugno 2009

La palude della morte (J. Renoir - 1941)



Trama
Condannato ingiustamente per omicidio, Tom Keefer (W. Brennan) si rifugia nelle paludi di Okefenokee (Georgia). Cinque anni dopo alcuni cacciatori lo trovano. Uno di loro (D. Andrews), convinto della sua innocenza, identifica i veri colpevoli...

Da ricordare
- la magnifica ambientazione nella fitta foresta delle sabbie mobili
- lo sviluppo puntuale della sceneggiatura
- la tenerezza e il gusto con cui il francese renoir si cimenta per la prima volta con atmosfere classiche del cinema USA
- la scena della sabbie mobili

Difetti
- le figure femminili appaiono stereotipate

Giudizio 7,5/10

3 giugno 2009

Angeli perduti (W. Kar-Wai - 1995)


Trama
Due storie s'intrecciano in questo film notturno ambientato nei bassifondi di Hong Kong: a) da 155 giorni Killer (L.L. Ming) lavora per Agent (M. Reis), ragazza svelta che gli organizza tutto senza mai un contatto diretto: lui deve soltanto andare e uccidere; b) il muto Ho (T. Kaneshiro) che fa strani lavori s'innamora di Cherry (C. Young), perduta dietro al suo uomo che l'ha lasciata per una Blondie (K. Mok). I due la ricercano insieme, ma poi Cherry scompare...

Da ricordare
- La tecnica di ripresa e di montaggio, che crea un ritmo serrato e claustrofobico
- Il personaggio del muto, con sequenze anche comiche
- Il fascino notturno di Hong Kong, malfamata, postmoderna e desolata
- La colonna sonora
Difetti
- La trama è di difficile comprensione deconcentrando lo spettatore
- La costante ricerca di un approccio cinematografico anticonvenzionale, impedisce ai contenuti del film di acquisire un proprio spessore. Successivamente, con "In the mood for love" il regista invertirà tale tendenza trovando il capolavoro
- A tratti noioso e inutilmente contorto
Giudizio 5/10

2 giugno 2009

Porte aperte (G. Amelio - 1989)


Trama
A Palermo nel 1936, con assoluta freddezza, Tommaso Scalia uccide tre volte: prima elimina con una coltellata l'ex superiore Avvocato Spatafora, che lo aveva licenziato; poi il collega che ha preso il suo posto di impiegato presso una organizzazione sindacale fascista e infine la moglie dopo averla violentata in una strada fra gli ulivi. Il destino di Scalia appare segnato poichè, secondo il codice penale dell'epoca, per delitti del genere è prevista la pena di morte con fucilazione alla schiena. Ma Vito Di Francesco, un giudice "a latere", che detesta l'idea stessa della pena di morte e che la considera una prova manifesta di inciviltà giuridica ed umana, pur di fronte all'assassinio più orrendo, scava così nella vita dell'imputato, pone precise domande ai testimoni e indaga per conto suo...

Da ricordare
- la caratterizzazione dei personaggi, molto ben disegnati
- la figura del giudice Di Francesco quale esempio di equilibrio di pensiero
- le scene processuali di grande tensione emotiva
- il ritmo delle prime scene con gli omicidi
- la figura di Scalia che tende ad affrettare la propria condanna a morte pur di onorare lo spirito giustizialista del regime fascista

Difetti
- la chiusura risulta un po' affrettata e troppo sottintesa rispetto al dettaglio delle udienze
- l'audio in presa diretta ostacola la comprensione delle frasi in dialetto, rendendo utili i sottotitoli
- alcuni passaggi della sceneggiatura potevano essere meglio esplicitati

Giudizio 7,5/10

La collezionista (E. Rohmer - 1967)


Trama
Adrien, un antiquario stanco del lavoro e dell’amore (ha lasciato che la sua attuale fiamma andasse per lavoro a Londra senza di lui), è ospite in una villa nei pressi di Saint-Tropez del brillante amico Daniel, deciso a trascorrere il suo mese di vacanza senza pensare a nulla. Si alza all’alba, fa il bagno in spiaggia, legge all’ombra di un albero, va a letto presto. Tutte cose insolite per lui. Tutte cose che finiscono, almeno per i primi giorni, col fargli evitare l'altra ospite della villa, la giovane Haydée, intenta solamente a vivere la notte, sempre con ragazzi diversi. Un bel giorno i due finiscono per entrare in contatto, ma Adrien mette subito in chiaro che non ha nessuna intenzione di "entrare nella collezione" suggerendo anzi all’amico Daniel di "sacrificarsi" per lui...

Da ricordare
- l'atteggiamento annoiato da bohemienne intellettuale che muove i protagonisti
- la seducente bellezza di Haydée che si diverte ad aumentare giorno dopo giorno la sua "collezione" di uomini
- i due fallimentari modi di resisterle posti in atto da Adrien e Daniel
- la giocosa dimensione dell'amore fisico, che diviene una sorta di gioco di società
- la scelta morale di Adrien alla fine del film
- l'ambientazione campestre e solare del film

Difetti
- poco realistico il legame mantenuto da Adrien con la fidanzata, che appare all'inizio del film

Giudizio 8/10

L'amico americano (W. Wenders - 1977)


Trama
Dal romanzo Ripley's Game di Patricia Highsmith: trafficante di quadri induce pacifico corniciaio malato di leucemia a diventare sicario, ma poi gli si affeziona e interviene nel meccanismo che ha messo in moto...
Da ricordare
- le sequenze degli omicidi
- l'umanità e la pietà che giustifica la missione omicida accettata dal corniciaio
- l'ambientazione che sposta il film da New York ad Amburgo e poi Parigi
- la delirante recitazione di Hopper
Difetti
- il finale risulta eccessivamente enfatico nella sua tragicità e dinamicità
- un po' datato nello stile
Giudizio 7/10

La mia notte con Maud (E. Rohmer - 1969)




Trama
Clermont-Ferrand. Un ingegnere della Michelin nota in chiesa una ragazza che non osa abbordare. La sera di Natale è invitato da un amico marxista a casa di Maud, libera pensatrice e divorziata. Costretto a passare la notte da lei, non si permette che un bacio. Il giorno dopo si decide a incontrare la ragazza...

Da ricordare
- Il taglio documentaristico e mai di parte con cui Rohmer riprende le scene della Messa
- Il contrasto tra la visione rigorosa della religione in Pascal e quella umana e di compromesso del protagonista, convinto che non conti una certa azione ma la vita nel suo insieme
- la lunga scena centrale a casa di Maud, in cui i dialoghi spiccano per naturalezza e danno corpo all'istintivo legame che si viene a creare tra i due
- la pressione psicologica che il cristianesimo esercita sul protagonista, inducendolo a scegliere tra le donne in base a princìpi, ad un archetipo, piuttosto che in base alla persona
- l'umanità del prete che riconosce come occorra esser "pazzi", nel senso di inumani, per diventar santi
- le confessioni reciproche fra l'ingegnere e la donna bionda nell'ultima scena, i quali portano verso il mare ed un incerto futuro i loro trascorsi "immorali"

Difetti
- l'eccesso di contenuti intellettualistici in alcuni passaggi dei dialoghi, che appesantisce la naturalezza delle situazioni

Giudizio 8/10

1 giugno 2009

Sussurri e grida (I. Bergman - 1972)


Trama

Agnese sta morendo di un male incurabile, e per l'occasione è accudita dalle sue due sorelle, Karin e Maria, e dalla badante Anna.
La sofferenza di Agnese metterà a nudo i problemi che esistono all'interno della famiglia. Karin e Maria reagiscono in modo diverso davanti alla sorte della sfortunata sorella, ma entrambe se ne distaccano con eccessiva facilità. Lo stesso rapporto delle due sorelle con i proprî mariti è turbolento: Karin è una donna fredda e non ha il minimo contatto con Fredrik suo marito, mentre Maria quasi ignora suo marito Joakim e non disdegna di tradirlo con David il dottore.
Fra i glaciali rapporti personali, l'unica persona di cuore della storia è Anna, la badante che da anni e anni si occupa di Agnese...

Da ricordare
- Lo straordinario scavo psicologico dei personaggi femminili
- Il carattere di universalità del film nel trattare il tema della morte, della freddezza e del donarsi agli altri
- L'atmosfera claustrofobica che permea gli spazi intorno a Maria e Karin e quella celestiale, di pace e serenità che, pur nel dolore della malattia, connota le vicende di Agnese e Anna
- Il gelido rapporto di coppia fra le donne e i rispettivi mariti
- Il rosso che riempie le scene del film
- L'ultima scena, che mostra le quattro donne a spasso nel parco della casa mentre conoscono la fugacità dell'essere felici
- La durezza ed il realismo delle scene di sofferenza di Agnese

Difetti
- I personaggi maschili scompaiono - forse eccessivamente - a confronto con lo spessore psicologico e recitativo delle quattro donne.

Giudizio
9/10

Le notti bianche (L. Visconti - 1957)




Trama

Mario (Marcello Mastroianni) è un giovane impiegato che da poco è stato trasferito nella città. Una sera mentre ritorna verso casa, intravede una ragazza accostata alla ringhiera di un ponticello su un canale, che piange singhiozzando ed è infastidita da alcuni ragazzi. Mario le si avvicina offrendogli il proprio aiuto, rimane prima confuso, poi affascinato dalla giovane donna. Desidera rivederla ed ottiene un appuntamento per la sera dopo. La sera dopo la ragazza di nome Natalia (Maria Schell), gli racconta di vivere con la nonna quasi cieca in un appartamento e di essere innamorata dell'inquilino (Jean Marais) che abitava una stanza subaffittata dell'appartamento. Un giorno l'inquilino se n'era andato, promettendo di ritornare dopo un anno. Si sarebbero dovuti rincontrare vicino il ponticello sul canale e lei ogni sera era lì che aspettava. Mario intanto si è innamorato della ragazza e cerca di persuaderla a non vivere d'illusioni e di vane speranze. Tra i due si crea maggiore confidenza ma la sera, all'ora determinata, Natalia corre al suo appuntamento....

Da ricordare
- la dedizione di Natalia verso l'uomo di cui si è infatuata, il quale scomparendo la lascia ad un'attesa estenuante;
- Mario, che, uso a relazioni sentimentali superficiali, scopre la profondità dell'amore vero;
- la scintillante atmosfera invernale delle notti che i due protagonisti trascorrono per le vie della città;
- la simpatia della donna affittacamere;
- la grandezza di Mastroianni attore, quando improvvisa i passi di ballo per conquistare Natalia;
- l'onesta consolazione che una prostituta offre a Mario;
- la purezza della neve che cade nella scena finale, celebrando l'attesa premiata di Natalia e la nobile sconfita di Mario.

Difetti:
I dialoghi risentono a tratti degli anni trascorsi.
La scenografia risulta a tratti un po' da cartolina.

Giudizio: 8/10